Museo della Shoah e del Novecento

Il Museo del Novecento e della Shoah fa vivere ai visitatori l’esperienza della seconda guerra mondiale attraverso un suggestivo itinerario interattivo, articolato in otto sale dedicate al Novecento, a San Donato “località d’internamento libero” per ebrei, alla Shoah sul fronte di Cassino.

GIORNI DI APERTURA

Lunedi – Venerdì
Sabato e Domenica

ORARI

Aperto su prenotazione
10:00 – 13:00 
16:00 – 19:00

PREZZI

8€ intero
5€ ridotto

Il Museo del Novecento e della Shoah nasce negli ambienti dell’Antico Municipio, struttura cinquecentesca ampliata e adibita a sede comunale nella seconda metà dell’Ottocento. Il palazzo, in quanto ex casa municipale, è parso subito il luogo giusto per ospitare il museo perché le sue stanze sono state protagoniste di numerose pagine di storia: vita politica del XX secolo, creazione dei documenti per i soldati e per gli emigrati in partenza nel mondo, accoglienza degli internati ebrei e falsificazione dei documenti per salvarli dalla Shoah, militarizzazione del paese e ospitalità dei profughi durante la seconda guerra mondiale, il referendum per la Repubblica, rivolte dello Sciopero a rovescio, la ricostruzione.

Nel 1877 l’amministrazione cittadina, guidata dal sindaco Carlo Coletti, delibera l’acquisto di un fabbricato di proprietà di Fortunata Massa da adibire a nuova casa comunale. Il prezzo dell’immobile, sito in via Annunziata, viene stabilito in lire 10.000, di cui 2.500 da pagare al momento della firma e il restante da rateizzare in quattro anni. Il pagamento dell’ultima rata viene deliberato a marzo del 1883. La spesa complessiva sarà di lire 11.500, interessi compresi.

Nel 1924 viene deliberata dal commissario prefettizio la messa a disposizione di una stanza del municipio al Partito Nazionale Fascista: “Considerato che trattandosi di istituzione a tutela della Nazione debbasi agevolarne il funzionamento, e che perciò possa concedersi da questa Amministrazione l’uso di un locale del Municipio. Delibera concedersi alla sezione del Fascio di questo Comune per le sue riunioni l’uso della stanza del Municipio adibita per l’ufficio di Conciliazione”. Si tratta dell’attuale Sala 2 dedicata ai Sandonatesi all’estero.

Due anni più tardi il commissario prefettizio Giacinto Tempesta incarica l’artista Salvatore Palumbo di pittare alcune stanze e decorare la sala d’attesa. Nel 1931 il podestà Guido Massa propone la vendita del municipio per costruirne uno nuovo, all’interno dell’edificio scolastico, allora in fase di progettazione. L’idea non si concretizza per alcune difficoltà nel progetto. Nel 1936 il podestà tenta l’acquisto di palazzo Tempesta, in via Piave. La proposta verrà accantonata a causa degli alti costi e del mutuo acceso per la realizzazione dell’Edificio scolastico. Parte delle pitture realizzate da Palombo sono ancora visibili accanto alla Sala 4.

L’11 maggio 1944 quattro corpi d’armata delI’esercito alleato danno il via all’operazione Diadem attaccando la Linea Gustav da Cassino al mar Tirreno. L’attacco è poderoso e va avanti per giorni, senza risparmiare la retrovia e l’abitato di San Donato. Scrive il podestà Marini al capo della Provincia: “Ieri 15 maggio, verso le 11:30 un colpo di cannone è scoppiato nella Casa Comunale producendo la distruzione del piano sovrastante gli uffici comunali e dei vetri e persiane di parte degli uffici stessi. Fortunatamente non si lamentano vittime”.

Nel dopoguerra il palazzo viene risistemato: i danni di guerra sono sanati, gli interni ammodernati. Il 7 maggio 1984 San Donato è epicentro di un terremoto di magnitudo 5.9 che colpisce il Centro Italia. A causa dei danni, il municipio viene spostato definitivamente in altra sede. Il restauro dura diversi mesi. Nel 1988 l’amministrazione comunale guidata da Silvio Antonellis lo destina a Centro giovani. Dal 1997 le sale ospitano mostre d’arte contemporanea con autori di rilevanza internazionale. Nel 2022 diventa Museo del Novecento e della Shoah.

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